Le sfide della previdenza: possibilità e limiti della politica monetaria

Thomas Jordan, presidente della Direzione generale

Convegno PK-Netz, Berna, 31.10.2019

Per la Banca nazionale svizzera (BNS) è molto importante che il sistema previdenziale nel nostro Paese possa continuare a esplicare al meglio la sua funzione centrale in ambito economico e sociale. Una previdenza solida costituisce una condizione fondamentale per lo sviluppo e la prosperità di un’economia moderna.

Da alcuni anni la previdenza professionale è chiamata a fronteggiare sfide particolarmente impegnative. Fra queste figura il perdurante contesto di bassi tassi di interesse, riconducibile in larga misura alle minori aspettative inflazionistiche, alla maggiore propensione al risparmio legata all’andamento demografico e, infine, al rallentamento dei guadagni di produttività. Un’ulteriore sfida è costituita dall’accresciuta speranza di vita. Come conseguenza di ciò, da una parte diminuiscono le prospettive di rendimento delle casse pensioni e, dall’altra, a causa della più lunga durata di percepimento delle rendite, per il loro finanziamento è necessario un capitale di risparmio più elevato. L’equilibro fra entrate e uscite è quindi compromesso.

Quali misure potrebbero contribuire a una soluzione sostenibile? Molti vorrebbero che la BNS abolisse l’interesse negativo per alleggerire l’onere delle casse pensioni. L’interesse negativo ha carattere straordinario ed è associato a effetti collaterali. Pertanto, la BNS manterrà questa misura solo fintantoché il beneficio in termini di politica monetaria sarà superiore agli eventuali costi. Nel contesto economico attuale, però, continua a essere indispensabile: senza l’interesse negativo l’attrattiva del franco aumenterebbe, determinandone un apprezzamento. Ciò causerebbe un rallentamento considerevole dell’economia svizzera e un netto incremento della disoccupazione, con ripercussioni anche sul sistema previdenziale. La seconda richiesta rivolta alla BNS, ossia di trasferire gli introiti dell’interesse negativo alle casse pensioni a titolo di «compensazione», è parimenti problematica. Una tale sovrapposizione fra politica monetaria e politica sociale comporta il rischio di generare obiettivi contrastanti e renderebbe molto più difficile per la BNS assolvere il suo mandato.

Il contributo della BNS alla solidità del sistema previdenziale consiste piuttosto nel condurre una politica monetaria mirata alla stabilità dei prezzi conformemente al proprio mandato legale. Ciò favorisce nel tempo la crescita dell’economia e il benessere in Svizzera, garantendo il mantenimento del potere di acquisto a beneficio di assicurati, pensionati e soprattutto dei ceti sociali più deboli.

Le casse pensioni, dal canto loro, hanno già adottato diverse misure per equilibrare entrate e uscite. Altri passi avanti sono tuttavia indispensabili per tener conto delle realtà del mondo degli investimenti e della demografia. A tal fine sono necessari adeguamenti delle leve principali che operano dal lato delle entrate e delle uscite. Ciò richiede un’attenta valutazione da parte della politica.